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Chi siamo

BREVE STORIA DELLA CARITAS

La Caritas italiana nasce il 2 luglio 1971 grazie a Paolo VI, costituita con decreto della Conferenza Episcopale Italiana, inizialmente con fini educativi e pastorali. «Al di sopra dell'aspetto puramente materiale della vostra attività,deve emergere la sua prevalente funzione pedagogica» (Paolo VI alla Caritas Italiana, 28 settembre 1972) e viene presentato lo statuto come oggi lo si conosce.

Nel 1981 la Cei presenta il documento Chiesa italiana e prospettive del Paese, in cui la Chiesa sottolinea la necessità per la società di ricominciare partendo dagli “ultimi”, con l’obiettivo di creare una maggiore responsabilità missionaria, in cui la carità e la solidarietà rappresentino il nucleo centrale dell’operato dell’istituzione. A partire da questa sollecitazione presso ogni diocesi, si costituisce una Caritas, che agisce direttamente sulle singole comunità. Nella nostra Diocesi la sua costituzione avviene, nel settembre del 1992 consegnando nelle mani del nuovo Direttore Don Venicio Zambri il mandato ad operare e perseguire gli obiettivi indicati: la sensibilizzazione e conversione della comunità ecclesiale e la creazione delle condizioni per una politica attenta al cambiamento sociale. Quindi la Caritas rappresenta l’organismo pastorale costituito al fine di promuovere la testimonianza della carità nella comunità attraverso formule adatte ai tempi e ai bisogni, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica, anche in collaborazione con altri organismi.

MISSION

In collaborazione con il Vescovo: promuovere ed educare alla carità la comunità parrocchiale, cioè rendere concreto e visibile il progetto che Dio ha sull’umanità attraverso l’animazione del senso della carità e il dovere di tradurla in interventi di carattere promozionale e preventivo, concreti. In collaborazione con gli operatori pastorali: promuovere il volontariato e formare operatori pastorali della carità. Coordinare i vari gruppi caritativi e assistenziali di ispirazione cristiana, aiutandoli non solo a conoscersi, ma a lavorare insieme come chiesa al fine di realizzare piani di intervento concreti e prontamente operativi in grado di rispondere ai bisogni degli ultimi. In collaborazione con le istituzioni, il terzo settore e le associazioni di volontariato: facilitare il rapporto fra pubblico e privato e poter dialogare con l’intera comunità circa quei temi volti allo sviluppo dell’uomo, alla giustizia sociale e alla pace, alla multiculturalità; contribuire allo sviluppo umano e sociale nei Paesi del Terzo Mondo, organizzare e coordinare interventi di emergenza. La sintonia dei cammini emerge chiaramente nel percorso ecclesiale che ha preso il via con il documento pastorale dei vescovi , per gli anni ’90, Evangelizzazione e Testimonianza della Carità. L’intento vero e profondo di tale documento è quello di mostrare e convincere che la carità non è riferibile solo ad atti buoni e solidali del credente ma è la forma relazionale che assume la fede quando si incontra con la realtà degli altri.